Ne abbiamo ovunque.

C’è quello buono e quello meno.

C’è il perfetto per i dettagli e quello unico per le grandi campiture.

C’è il preferito, quello che ci è costato un patrimonio.

Quello che ci hanno regalato, quello che usa il nostro artista preferito, quello vecchio, rovinato, ma che non butteremo mai.

Il bombasino, la lingua di gatto, legatura alla francese, il sintetico o il naturale.

 

Ma ci siamo mai soffermati a pensare come sia fatto un pennello?

Cosa serve perché sia preciso?

Cosa occorre perché abbia un buon serbatoio?

Cosa lo rende più adatto all’acquerello, o all’olio?

 

Questo incontro aperto, dove le domande e le curiosità sono le benvenute, C.atWork e la Scuola di Illustrazione di Scandicci incontrano Borciani e Bonazzi per capire bene com’è fatto un pennello.